Archivio del 9 Luglio 2008

No Cav Day. Sabina Guzzanti, Carfagna e l’uccello di Berlusconi

Mercoledì 9 Luglio 2008

No Cav Day. Andrea Camilleri

Mercoledì 9 Luglio 2008

No Cav Day. Beppe Grillo seconda parte

Mercoledì 9 Luglio 2008

"Ve lo immaginate Pertini firmare una legge che lo rendeva immune dalla giustizia? Io a farlo non ci vedevo nemmeno Ciampi e neppure Scalfaro, ma Napolitano ha firmato". Così Beppe Grillo, intervenendo telefonicamente alla manifestazione in corso a Piazza Navona contro il governo. Quindi critica duramente il leader del Pd, Veltroni. "Topo Gigio in 3 mesi ha fatto cadere il governo Prodi, ha perso Roma e ha disintegrato i partiti della sinistra. E’ il più grande alleato dello psiconano", rimarca Grillo. Ma già prima nel suo Blog di informazione e vendita di gadget ha scritto: "Mentre il Paese è sull’orlo del tracollo economico i nostri dipendenti cercano dalla mattina alla sera di non farsi processare. Blocco dei processi. Trasferimento dei processi. Ricusazione dei giudici. PDL e PDmenoelle hanno deciso di approvare la legge della Banda dei Quattro, la Schifoalfano. I Fantastici Quattro: Napolitano, Schifani, Fini e Berlusconi, potranno delinquere impunemente durante il loro mandato. Se nessuno dei quattro si è dissociato da questa legge, vuol dire che è utile per tutti, non solo per lo psiconano."

No Cav Day. Beppe Grillo prima parte

Mercoledì 9 Luglio 2008


-Sabina Guzzanti-“Fra vent’anni Ratzinger sarà dove deve stare, cioè all’inferno”

Mercoledì 9 Luglio 2008


Bisognava esserci ieri, a Piazza Navona, a Roma, per saggiare con i propri sensi (vista, udito) la folle euforia di una piazza politicamente scorretta che esulta e gode dinanzi agli insulti. Si infiamma per la prima volta col redivivo Moni Ovadia che invoca una “mobilitazione permanente”. E’ in delirio all’arrivo di Tonino Di Pietro ma, si accende solo con Grillo e Guzzanti. Alla fine, insomma, trionfa il popolo dei Vaffa. I ripetuti attacchi, che si succedono nel corso della serata, al Presidente della Repubblica travalicano, come ha scritto giustamente stamani il nostro Massimo Falcioni nelle sue pagelle, il limite del vilipendio. Sembrerà un paradosso ma la manifestazione romana era cominciata proprio con un ringraziamento e un messaggio di solidarietà a Napolitano letto da un giovane dell’Italia dei Valori. Ha ragione, dunque, Furio Colombo, quando, mentre va in onda il Grillo-show, sbotta con i cronisti: “Non ho mai partecipato ad una manifestazione in cui da un palco si lanciano offese a chicchessia”. Piccolo particolare: il “No Cav Day” è una sua “creatura”. Una creatura che sfugge, però, a un certo punto della serata, dalle mani dei suoi “creatori” per divenire strumento di insulto e oltraggio da parte di giullari qualunquisti che – evidentemente – non avendo capito lo spirito (originario) di quella piazza e, accalorati da una folla che li ascolta con la bava alla bocca, utilizzano quel palco per scagliarsi senza sé e senza ma contro tutti e tutto: dalla Carfagna a Benedetto XVI. Ma i veri showman della serata sono Grillo e la Guzzanti. Il comico genovese, in diretta telefonica, attacca - come ampiamente previsto - il capo dello Stato (“un Morfeo che sonnecchia, ma poi firma provvedimenti per la banda dei quattro”): “Io - dice riferendosi al lodo Alfano che garantisce l’immunità per le prime quattro cariche dello Stato - Pertini, Ciampi o Scalfaro non me li immagino a firmare cose del genere…”. Quindi, prende di mira Veltroni: “Topo Gigio in tre mesi ha fatto cadere il governo Prodi, ha perso Roma e ha disintegrato i partiti della sinistra. È il più grande alleato dello psiconano”. E, ancora: “Ci stanno prendendo per il culo, il governo e l’opposizione sono identici. Non vedo differenza tra l’indulto votato dal Governo Prodi e l’impunità che adesso vuole Berlusconi”. Inizia, invece, il suo intervento parafrasando un noto stornello romano la comica Sabina Guzzanti (“Osteria delle ministre / paraponzi ponzi po / le ministre son maestre / paraponzi ponzi po / e se al letto son portento, figuriamoci in Parlamento / dammela a me Carfagna / pari opportunità”) che attacca subito il premier: “A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi - spiega - ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio”. Non risparmia nessuno, la figlia del parlamentare del Pdl, nemmeno il Santo Padre: “Fra vent’anni Ratzinger sarà dove deve stare, cioè all’inferno, tormentato da diavoloni frocioni attivissimi”. Il governo - sostiene - è caduto anche grazie al Papa perché, “con quella porcheria della negata partecipazione a La Sapienza che è stata sostenuta da tutti i media e i politici, ha generato una polemica che non sta né in cielo né in terra”.