Archivio di Agosto 2008

La rana crocifissa

Venerdì 29 Agosto 2008

Un altro caso di spettacolarizzazione dell’arte.

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l’opera incriminata di Martin Kippenberger 

Bolzano - Apertura in grande stile, ma tra le polemiche, per il nuovo Museion, il museo d’arte moderna di Bolzano inaugurato sabato mattina sulle rive del torrente Talvera. A far scoppiare le critiche, anche da parte del vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone, una rana crocifissa di colore verde lunga circa un metro piazzata nell’atrio d’ingresso della modernissima struttura costata 30 milioni di euro.Simbolo-denuncia degli alto-atesini, pubblicamente bigotti e privatamente dediti alla bestemmia e all’alcolismo

Al di là del valore intrinseco della statua raffigurante una rana crocifissa che stringe in una zampa un boccale di birra e nell’altra un uovo. Kippenberger, scomparso nel 1997 a soli 44 anni, sosteneva di voler combattere l’ipocrisia di chi bada più all’apparenza che all’essenza delle cose. Questo era, secondo lui, il significato profondo della sua rana messa in croce.

Alle parole già espresse dal Papa sui sentimenti religiosi feriti, si aggiungono quelle del ministro per i Beni culturali Sandro Bondi: "Ferma restando la libertà creativa di ogni artista, sarei felice se le istituzioni pubbliche o comunque le istituzione finanziate dal pubblico non esaltassero soltanto l’arte della dissacrazione, dell’inutile provocazione e del non senso, perché l’arte è anche ricerca del significato e della bellezza".
Abbastanza per gridare allo scandalo.Oramai da tre mesi ci si accapiglia introrno all’opera che, nelle intenzioni dell’autore voleva simboleggiare l’ipocrisia di una società corrotta nell’intimo, irreprensibile all’esterno.
Arte o blasfemia?

L’opera, esposta al Museion, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, ha richiamato l’attenzione di autorità religiose e politiche. Si è perfino arrivati a veglie pubbliche di neocatecumenali e all’intervento del Papa che ne ha discusso con il vescovo locale Wilhelm Egger. Il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige Franz Pahl ha optato per la protesta estrema: il digiuno per vedere rimossa quella che considera “un’offesa al senso religioso”. Il museo, sommerso dal clamore, aveva fatto una piccola ritirata: la rana era stata spostata al terzo piano, accanto ad opere dello stesso autore.

Ultimo atto della diatriba, la scomunica del Papa in persona. In vacanza a Bressanone, Benedetto XVI  ha condannato senz’appello un’opera che "ha ferito il sentimento religioso di tante persone che nella croce  vedono il simbolo dell’amore di Dio e della nostra salvezza, che merita riconoscimento e devozione religiosa". I fautori dell’allontanamento della rana non sono però riusciti a piegare la direzione del Museion.
Con un verdetto a sorpresa, il cda ha assunto a maggioranza la decisione di lasciare al suo posto la "rana in croce". Almeno fino al 21 settembre, giorno in cui si concluderà la mostra "Sguardo periferico e corpo collettivo".

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