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Cenere a Palermo

Giovedì 9 Maggio 2019


Il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo
presenta
CENERE
una installazione
di
Momò Calascibetta
e un racconto di
Dario Orphée La Mendola
dal 23 maggio al 13 giugno 2019
 a cura di
Andrea Guastella
 Inaugurazione
Giovedì 23 maggio 2019
Ore 18.00

Palermo
Cappella dell’Incoronata
Via dell’Incoronazione, 13 Palermo –

Giovedì 23 maggio 2019 alle ore 18.00 negli spazi della Cappella dell’Incoronata (Via dell’Incoronazione, 13), il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo presenta la mostra di Momò Calascibetta e Dario Orphée La Mendola dal titolo Cenere, curata da Andrea Guastella.

Concepita da un pittore espressionista, ironico e dissacrante, e da un giovane scrittore, Cenere è una riflessione sul sistema dell’arte siciliana – da sempre “serra calda” di innovative elaborazioni culturali – e in generale sul rapporto tra arte e potere.
Come in un retablo medioevale, le effigi dei “potenti” – critici, galleristi, collezionisti, curatori, direttori di museo –sono difatti immortalate in una macchina scenica riproducente un curioso cimitero. A questa installazione, composta da diciannove riquadri di 69×69 cm cadauno con santini, fiori finti, lumini, oggettistica Kitsche una “porta della morte”, si accompagnano un autoritratto di Momò Calascibetta, alcuni “ex voto”, una scultura simbolica, un leggio con un racconto di Dario Orphée La Mendola e un video illustrativo.
Dove va l’arte oggi? Ha ancora un senso dedicarsi al disegno e alla pittura? Chi controlla i controllori? Cenere non fornisce risposta. Si limita a condurre gli spettatori al centro di problematiche contemporanee ma dall’evidente risvolto universale quali il rapporto con lo scorrere del tempo e l’inevitabile trionfo della morte che, come nel famoso affresco di Palazzo Abatellis, annichilisce gli individui e le loro aspirazioni.
La rassegna, itinerante, inaugurata alla Farm di Favara nel giugno 2018, ha già toccato il Polo Museale A. Cordici di Erice, l’ex chiesa di San Giovanni a Gela, Palazzo La Rocca a Ragusa, il Museo Mandralisca a Cefalù, Palazzo Beneventano a Lentini e il Museo Civico di Termini Imerese.
Momò Calascibetta nasce a Palermo. Si laurea in architettura con Gregotti ma sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura; pittura che Leonardo Sciascia definirà “il racconto dettagliato dell’imbestiamento di una classe di potere già sufficientemente imbestiata nella più lata avarizia e nella più lata rapacità…”. I suoi personaggi hanno assistito “alla caduta degli dei” ma conservano l’imprinting del mito più alto; i suoi “relitti umani” divorano con cupidigia, godono e si preparano all’atto unico, forse finale, dell’effusione amorosa, della totale consunzione carnale dell’individuo, del deliquio dei sensi nella sfrenatezza di un’avida passione. Nel 1982 si trasferisce a Milano dove nascono Comiso Park, Piazza della Vergogna, De l’amour, Labirinto Verticale: serie di opere che verranno esposte alla Fondazione Corrente, alla Fondazione Mudima, alla Galleria Jannone, alla Galleria Daverio ed in fiere internazionali come Arte Fiera di Bologna, MiArt, Artexpo New York Coliseum, Art Basel, Arco Fiera di Madrid. Nel 2002 la Fondazione Mudima, a cura di Philippe Daverio, organizza una mostra-evento dal titolo Terromnia, dove vengono per la prima volta raccolte le sculture e i dipinti più rappresentativi di tutte le serie. La mostra susciterà l’interesse di Gillo Dorfles, Alessandro Riva, Marco Meneguzzo, Liana Bortolon e Giovanni Quadrio Curzio. Nel 2004 è ospite coi suoi lavori alla trasmissione Passepartout di Philippe Daverio su RAI 3 e nel 2005 un suo grande dipinto, Il gelato di Tariq, viene utilizzato per l’allestimento del set delle nove trasmissioni estive di Passepartout. Memorabile la sua esperienza di (non) partecipazione alla Biennale di Venezia del 2005, in occasione della quale organizza il progetto collaterale Esserci al Padiglione Italia, mostra di protesta contro un “mondo dell’arte” dominato da lobby finanziarie cieche ed arroganti, sempre più separate dalla vita reale. Nel 2005 col progetto Plotart a cura di Gianluca Marziani è coinvolto in diverse gallerie d’arte in Europa (Studio Senko, Danimarca; Dot Galerie, Svizzera; Fondazione Carlo Molineris, Svizzera; GalerieKiron, Francia; RarGalerie, Olanda; GalerieHartdiest, Belgio; Blanca Soto, Spagna; Galleria Arturarte, Italia; La Sala Naranja, Spagna). Data al 2007 un’antologica intorno al tema del “sorriso” a cura di Vincenzo Consolo al Museo Mandralisca di Cefalù e al 2009 l’acquisizione di una sua opera al Museo Guttuso di Bagheria. Nel 2016 è il turno di Momeide, un’antologica alla Civica Raccolta Cappello a Ragusa, a cura di Andrea Guastella, e nel 2017 di un’istallazione alla Farm Cultural Park di Favara da titolo provocatorio Agrigentèrotique, a cura di Dario Orphée. Cenere, l’ultimo progetto itinerante realizzato in collaborazione con lo scrittore Dario Orphée e a cura di Andrea Guastella, lo vede presente dal 2018 al 2019 nei principali siti espositivi e musei della Sicilia, terra in cui l’artista, come hanno rilevato Sciascia, Bufalino e Consolo, è profondamente radicato. E anche in questo ciclo non vengono meno i tratti del disegnatore satirico di razza evidenziati un po’ da tutti i critici – da de Micheli a Soavi, da Dentice a Testori, da Daverio a Dorfles a Meneguzzo – che lo hanno seguito da vicino.
Dario Orphée Nasce ad Agrigento, dove ha conseguito la maturità scientifica e la laurea magistrale in filosofia. Insegna Estetica ed Etica della Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Agrigento e Progettazione delle Professionalità presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Critico e curatore indipendente, collabora con numerose riviste – scrivendo di critica d’arte e teatrale, estetica, filosofia della natura e filosofia dell’agricoltura – tra cui “Segno”, “Il Pickwick”, “Permacultura& Transizione” e “Balarm”. Attualmente si occupa dello studio del sentimento, di gnoseologia dell’arte, di estetica ecobiologica e di scienze naturali.

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INFORMAZIONI
  • Titolo : CENERE
  • Autori : Momò Calascibetta e Dario Orphée La Mendola
  • Curatore : Andrea Guastella
  • Luogo : Cappella dell’Incoronata
  • Inaugurazione : giovedì 23 maggio 2019, ore 18.00
  • Durata : 23 maggio-13 giugno 2019
  • Foto : Gerlando Sciortino e Franco Noto
  • Musiche originali in Silent WIFI : a cura di Silent Sicilia-Vincenzo La Barbera
  • Cortometraggio CENERE : Regia di Tommaso Lusena- Musiche  Enza Lauricella, Filippo Calascibetta, Roberto Barbieri - Protagonista Momò Calascibetta - Testi  Dario Orphée - Voce narrante Luca Cardinale - Animazioni grafiche Alessandro Castriciano e Silvia Nardo- Postproduzione Cinematique Production -Realizzato da Cimatique Production
  • Progetto grafico :  Roberto Collodoro
  • Catalogo :  pubblicazione alla fine del tour
  • Organizzazione tecnica : Salvo Sciortino
  • Orari di apertura : lunedì - venerdì  9.00 - 13.00
  • Chiuso : sabato, domenica, festivi
  • Ingresso gratuito
  • Ufficiostampa : PaolaFeltrinelli   
  •  paolafeltrinelli79@gmail.com 
  • Staff Cenere : artecenere@gmail.com
  • tod’s

Cenere al “Coppola”. Per coppole scoppolate e bambole copulate

Giovedì 25 Aprile 2019

 

Cenere

una installazione di Momò Calascibetta e un racconto di Dario Orphée

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L’appuntamento è il 2 maggio, al Teatro Coppola di Catania, alle ore 19:00, obbligatoriamente vestiti a festa e abbondantemente profumati. I partecipanti al funerale riceveranno in dono un mazzo di fiori di plastica, e saranno accompagnati da tre defunti presso il palco, laddove verranno accolti dal saluto del curatore di anime peccatrici Andrea Guastella, fruiranno dei loculi del pittore Momò Calascibetta, siciliano per caso, e assisteranno alla presentazione del libro intitolato “La cenere dell’acanto” (Aurea Phoenix Edizioni), scritta dallo scribacchino Dario Orphée La Mendola. Alcune copie saranno disponibili in sede, al costo di un bacio e di un cioccolatino. Nel corso della serata andrà in scena “La conferenza dell’incongruenza”, sui paradossi dell’arte contemporanea. Al botteghino del teatro troverete un simpatico becchino, che avidamente raccoglierà le vostre generose offerte.

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Venghino signori, venghino! Approda a Catania “Cenere”, l’attesissima mostra dell’anno, dedicata al mistero della vita. Troverete autoscontri, impiccagioni, montagne russe, supereroi, aeroplanini, serpenti, pagliacci, cozze scoppiate, addestratori di cavalli, cani da caccia, aspirapolveri, mangiatori di panna, pellicciaie, spogliarellisti, pazzi e prostitute.

Uno spettacolo strepitoso, per grandi e piccini, famiglie divorziate e omosessuali. Ciò che è vero è finto, e ciò che è finto è vero. Dalla noia delle gambe depilate ai letti senza lenzuola, dalle lampadine fulminate al naso che cola. Signore e signori, non perdete lo spettacolo più trash dell’anno. Potreste pentirvene e, chi si pente, è fottuto!

Pompieri, spazzini, operai, contadini, bidelli, toelettatori, fabbri, baby sitter arrapate. Tutti, tutti, senza alcuna discriminazione di sesso, razza, lingua, religione, altezza, peso, colore degli occhi, ascelle sudate e alitosi, potranno partecipare al corteo funebre organizzato in “pompa” magna per onorare la morte della pittura.

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INFO

Mostra: Cenere

Autori: Momò Calascibetta, Dario Orphée La Mendola

Curatore: Andrea Guastella

Luogo: Teatro Coppola - Teatro dei cittadini-Via del Vecchio Bastione 9- Catania

Recapito telefonico: 347 011 2200

Referente per il Teatro Damiano Pellegrino

Inaugurazione: giovedì 2 maggio 2019

Orario: 19.00

Durata: evento unico-2 maggio 2019

Ingresso: gratuito

Testo letterario di Dario Orphèe:”La cenere dell’acanto” (Aurea Phoenix Edizioni)

Video: Davide Cataudella

Foto: Gerlando Sciortino e Franco Noto

Progetto grafico: Roberto Collodoro

Organizzazione tecnica: Salvo Sciortino

Ufficio stampa: Paola Feltrinelli paolafeltrinelli79@gmail.com

Staff Cenere: artecenere@gmail.com

Tod’s is Made in Italy. Contemporary lifestyle.

CENERE

Lunedì 21 Gennaio 2019

Gruppo di Cenere

Lunedì 14 Gennaio 2019

Se ti iscrivi nel Gruppo di Cenere conoscerai “Vizi Virtù e Godimenti dei signori dell’arte in Sicilia”

Cenere: regalami un sorriso

Mercoledì 12 Dicembre 2018

 

Una istallazione di
 Momò Calascibetta e un racconto di Dario Orphèe
 intorno al sistema dell’ Arte.
Una esaltazione dei
Vizi, Virtù, Godimenti
dei signori dell’Arte in Sicilia

a cura di Andrea Guastella
al 
MUSEO MANDRALISCA
28 dicembre ore 18.00 via Mandralisca 13, Cefalù
***Sette orizzontale - cm.69×69 - tecnica mista su tavola 2018***
 
Si inaugura venerdì 28 dicembre 2018, alle ore 18.00, presso il Museo Mandralisca di Cefalù, la rassegna di Momò Calascibetta e Dario Orphée La Mendola Cenere – Regalami un sorriso, a cura di Andrea Guastella.
 
Cosa c’entra Regalami un sorriso, la canzone di Drupi, con la Cenere penitenziale? A uno sguardo superficiale, niente. Cenere è infatti un violento J’accuse contro il sistema dell’arte siciliano, i cui protagonisti – critici e collezionisti, mercanti e curatori – sono seppelliti senza essere morti e, il che è peggio, condannati dalla penna e dal pennello degli autori – Dario Orphée ha raccontato nel suo racconto di una mostra nata morta, Momò Calascibetta invece i morti li ha risuscitati, sigillandoli in loculi di 69×69 cm. ciascuno – a ripetere in eterno i medesimi esercizi. E tuttavia, come accade ai politici accolti nei presepi di San Gregorio Armeno, anche in Cenere il disprezzo si converte sempre in scherzo, lo sdegno in un sorriso.Lo stesso imperscrutabile sorriso del capolavoro di Antonello ospitato a Cefalù, sotto il cui sguardo vigile Momò Calascibetta aveva già esposto nel lontano 2007 presentato da Vincenzo Consolo, e a cui ritorna coi suoi coloratissimi dipinti più divertito che mai. Interverranno alla serata inaugurale, oltre agli autori e al curatore, il Presidente della Fondazione Mandralisca, Antonio Purpura e il Sindaco di Cefalù, Rosario La Punzina, che recheranno i saluti dell’Ente ospitante e dell’Amministrazione comunale 

La rassegna, itinerante, inaugurata alla Farm di Favara lo scorso 16 giugno, e che ha già toccato il Polo Museale A. Cordici di Erice, l’ex chiesa di San Giovanni a Gela e Palazzo La Rocca a Ragusa, toccherà i principali musei della Sicilia per poi spostarsi in Italia e in Europa.
Momò Calascibetta nasce a Palermo. Si laurea in architettura con Gregotti ma sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura; pittura che Leonardo Sciascia definirà “il racconto dettagliato dell’imbestiamento di una classe di potere già sufficientemente imbestiata nella più lata avarizia e nella più lata rapacità…”. I suoi personaggi hanno assistito “alla caduta degli dei” ma conservano l’imprinting del mito più alto; i suoi “relitti umani” divorano con cupidigia, godono e si preparano all’atto unico, forse finale, dell’effusione amorosa, della totale consunzione carnale dell’individuo, del deliquio dei sensi nella sfrenatezza di un’avida passione. Nel 1982 si trasferisce a Milano dove nascono Comiso ParkPiazza della VergognaDe l’amourLabirinto Verticale: serie di opere che verranno esposte alla Fondazione Corrente, alla Fondazione Mudima, alla Galleria Jannone, alla Galleria Daverio ed in fiere internazionali come Arte Fiera di Bologna, MiArt, Artexpo New York Coliseum, Art Basel, Arco Fiera di Madrid. Nel 2002 la Fondazione Mudima, a cura di Philippe Daverio, organizza una mostra-evento dal titolo Terromnia, dove vengono per la prima volta raccolte le sculture e i dipinti più rappresentativi di tutte le serie. La mostra susciterà l’interesse di Gillo Dorfles, Alessandro Riva, Marco Meneguzzo, Liana Bortolon e Giovanni Quadrio Curzio. Nel 2004 è ospite coi suoi lavori alla trasmissione Passepartout di Philippe Daverio su RAI 3 e nel 2005 un suo grande dipinto, Il gelato di Tariq, viene utilizzato per l’allestimento del set delle nove trasmissioni estive di Passepartout. Memorabile la sua esperienza di (non) partecipazione alla Biennale di Venezia del 2005, in occasione della quale organizza il progetto collaterale Esserci al Padiglione Italia, mostra di protesta contro un “mondo dell’arte” dominato da lobby finanziarie cieche ed arroganti, sempre più separate dalla vita reale. Nel 2005 col progetto Plotart a cura di Gianluca Marziani è coinvolto in diverse gallerie d’arte in Europa (Studio Senko, Danimarca; Dot Galerie, Svizzera; Fondazione Carlo Molineris, Svizzera; Galerie Kiron, Francia; Rar Galerie, Olanda; Galerie Hartdiest, Belgio; Blanca Soto, Spagna; Galleria Arturarte, Italia; La Sala Naranja, Spagna). Data al 2007 un’antologica intorno al tema del “sorriso” a cura di Vincenzo Consolo al Museo Mandralisca di Cefalù e al 2009 l’acquisizione di una sua opera al Museo Guttuso di Bagheria. Nel 2016 è il turno di Momeide, un’antologica alla Civica Raccolta Cappello a Ragusa, a cura di Andrea Guastella, e nel 2017 di un’istallazione alla Farm Cultural Park di Favara da titolo provocatorio Agrigentèrotique, a cura di Dario Orphée. Cenere, l’ultimo progetto itinerante realizzato in collaborazione con lo scrittore Dario Orphée e a cura di Andrea Guastella, lo vede presente dal 2018 al 2019 nei principali siti espositivi e musei della Sicilia, terra in cui l’artista, come hanno rilevato Sciascia, Bufalino e Consolo, è profondamente radicato. E anche in questo ciclo non vengono meno i tratti del disegnatore satirico di razza evidenziati un po’ da tutti i critici – da de Micheli a Soavi, da Dentice a Testori, da Daverio a Dorfles a Meneguzzo – che lo hanno seguito da vicino.
 
Nato ad Agrigento, Dario Orphée ha conseguito la maturità scientifica e la laurea magistrale in filosofia. Insegna Estetica ed Etica della Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Agrigento e Progettazione delle Professionalità presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Critico e curatore indipendente, collabora con numerose riviste – scrivendo di critica d’arte e teatrale, estetica, filosofia della natura e filosofia dell’agricoltura – tra cui “Segno”, “Il Pickwick”, “Permacultura & Transizione” e “Balarm”. Attualmente si occupa dello studio del sentimento, di gnoseologia dell’arte, di estetica ecobiologica e di scienze naturali.
 
INFO
Mostra: Cenere. Regalami un sorriso  
Autori: Momò Calascibetta, Dario Orphée La Mendola
Curatore: Andrea Guastella
Organizzazione: Fondazione Mandralisca- Coordinatrice Maria Giuliana
Spazio espositivo: Museo Mandralisca, via Mandralisca 13, Cefalù
Recapito telefonico: 0921421547
Inaugurazione: venerdì 28 dicembre 2018, ore 18.00
Durata: 28 dicembre 2018 – 24 gennaio 2019
Orario: 9.00-19.00 (9,00-12,30 / 15,30-19,00 il giorno di Capodanno)
Catalogo: in allestimento
Video: Davide Cataudella
Foto: Gerlando Sciortino e Franco Noto
Progetto grafico: Roberto Collodoro
Organizzazione tecnica: Salvo Sciortino
Giorno di chiusura: nessuno

Informazioni
ufficio stampa-Paola Feltrinelli
Staff Cenere

 

Cenere- Spoon river in Sicily

Mercoledì 1 Agosto 2018
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Cenere

***Spoon river in Sicily***

Una istallazione
intorno sistema dell’ Arte.
Una esaltazione dei
Vizi, Virtù, Godimenti,
dei signori dell’Arte in Sicilia

 

È possibile descrivere la vita umana evocando le vicende di un villaggio? Ci aveva provato Edgar Lee Masters nella sua Spoon River Antology, una raccolta di oltre duecento epigrafi con altrettante storie riassuntive delle esistenze dei defunti, appartenenti a ogni categoria sociale, in cui si riconobbe, tra gli altri, Fabrizio De André.

A circa cent’anni di distanza da quel testo memorabile, MoMò Calascibetta e Dario Orphée hanno realizzato un’opera i cui protagonisti appartengono a una Spoon River davvero speciale: sono i protagonisti del sistema dell’arte siciliano, e cioè di quell’insieme di figure – critici, collezionisti, galleristi, curatori – che si accompagnano agli artisti come un villaggio fantasma e, al contempo, come un cimitero colorato. Dario, scrittore, ha infatti evocato in termini grotteschi una mostra nata morta. Momò invece i morti li ha risuscitati, esaltandoli in loculi 69×69 cm. (i numeri conteranno pur qualcosa…) dove i grandi dell’arte sono condannati a ripetere in eterno i medesimi esercizi. In entrambe i casi, l’impianto satirico è un semplice pretesto per indagare il mistero della vita e della morte, della bellezza e dell’orrore. La rassegna, Cenere, a cura di Andrea Guastella, verrà presentata a Gela presso la ex Chiesa di San Giovanni Battista, via Damaggio Fischetti  il 13 agosto alle ore 18.30 con lo svelamento dei ritratti di MoMò Calascibetta, con una lettura di alcuni brani del racconto di Dario Orphée e con una presentazione del curatore Andrea Guastella e rimarrà visitabile sino al  17 settembre.

Nella serata inaugurale si svolgerà inoltre Cenere blu, concerto live lupping & sound effect, con musiche originali di Filippo Calascibetta e Roberto Barbieri. Cenere è una mostra itinerante e abbraccerà tra il 2018 e il 2019 i principali siti artistici della Sicilia. Le altre sedi previste, a parte Favara, dove la mostra è stata inaugurata lo scorso 18 giugno, ed Erice, dove è già terminata, sono Siracusa, Cefalù, Palermo, Termini Imerese, Enna, Catania, Ragusa, Messina e Lipsia, in Germania.

 

INFO
- Spazio espositivo: ex Chiesa di San Giovanni Battista
via Damaggio Fischetti Gela ( CL )
Titolo mostra: Cenere
Artista: Momò Calascibetta e Dario Orphée
Vernissage: sabato 13 agosto 2018 ore 18:30
Data di chiusura: 17 settembre 2018
- Orari: dalle 10.00/13.00 - 16.00/20.00
Catalogo: edizione aurea phoenix
Progetto grafico: Roberto Collodoro

P.R. per Gela: Danilo Mendola
- Foto: Gerlando Sciortino e Franco Noto
- Concerto live lupping & sound effect
- Musiche originali: Filippo Calascibetta e Roberto Barbieri

- Ingresso libero
- Curatore: Andrea Guastella

 

Informazioni

ufficio stampa-Paola Feltrinelli

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Staff Cenere
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Cenere

Mercoledì 27 Giugno 2018

 Un cimitero di cadaveri eccellenti nella mostra itinerante di

Momò Calascibetta

 

C’era una volta un antico maniero. Si ergeva coraggiosamente su un costone roccioso alto e quasi impraticabile. Quando non c’erano automobili, per raggiungerlo occorreva una mezza giornata. Ma, una volta in cima, il paesaggio toglieva il fiato: da un lato il mare infinito, dall’altro una costa verdeggiante e frastagliata. Sembrava il monte su cui il diavolo condusse Cristo per mostrargli le ricchezze della terra: “Se mi adorerai, tutto questo sarà tuo”. A giudicare dalla magnificenza del castello, quella vista incantata aveva dato alla testa ai notabili del luogo. Padroni di un feudo piccolo e remoto, lo avevano scambiato per un regno. Perciò avevano commissionato degli splendidi ritratti, che ne magnificassero le imprese. Oggi quegli uomini non esistono più. I dipinti, però, sono rimasti, e continuano a rivolgerci senza alcun imbarazzo le parole del marchese: “noi siamo noi, e voi non siete un cazzo”. Nel racconto di Dario Orphée e nell’istallazione di Momò Calascibetta, il paese non è Erice, anche se per alcuni aspetti le somiglia, e i signori non incarnano personaggi blasonati: sono solo l’insieme delle figure – critici, collezionisti, galleristi, curatori – che si accompagnano agli artisti come un villaggio fantasma e, al contempo, come un cimitero colorato. Il primo, scrittore, ha evocato in termini grotteschi una mostra nata morta. Il secondo invece i morti li ha risuscitati, esaltandoli in loculi 69×69 cm (i numeri conteranno pur qualcosa) dove i grandi dell’arte sono condannati a ripetere in eterno i medesimi esercizi. La rassegna, Cenere, a cura di Andrea Guastella, verrà presentata nel Polo Museale A. Cordici di Erice, sabato 1 luglio 2018 alle ore 18.00 con una lettura di alcuni brani del racconto di Dario Orphée e con lo svelamento dei ritratti di Momò Calascibetta e rimarrà visitabile sino al 15 luglio. In questa occasione si potranno ammirare per la prima volta, e con l’aggiunta di un inedito, le tavole originali di Momò Calascibetta. Cenere è una mostra itinerante e abbraccerà tra il 2018 e il 2019 i principali siti artistici della Sicilia. Le sedi previste, a parte Erice e Favara, dove la mostra è stata inaugurata lo scorso 18 giugno, sono Gela, Siracusa, Cefalù, Palermo, Termini Imerese, Enna, Catania, Ragusa, Messina, Milano e Lipsia, in Germania.

INFO

-Spazio espositivo: Polo Museale A. Cordici di Erice, (TP)

-Titolo mostra: Cenere

-Artista: Momò Calascibetta e Dario Orphée

-Vernissage: Domenica 1 luglio 2018 ore 18:00

-Data di chiusura: 15 luglio 2018

-orari: dalle 10.00 alle 20.00

-Catalogo: edizione aurea phoenix

-Progetto grafico: Roberto Collodoro

-Curatore: Andrea Guastella

Informazioni :

Link dell’evento

Staff Cenere

artecenere@gmail.com

Cenere

Sabato 9 Giugno 2018

Un progetto di Momò Calascibetta
con
un racconto di Dario Orphèe

Una istallazione
intorno sistema dell’ Arte.
Una esaltazione dei
Vizi, Virtù, Godimenti,
dei signori dell’Arte in Sicilia
  alla 
FARM CULTURAL PARK
sabato 16 giugno ore 18.00
cortile Bentivegna Favara ( AG)

Chi non ha mai sognato di seppellire il capo, o la moglie, o il collega importuno? Non di cancellarlo, intendiamoci: se non ci fossero gli altri scompariremmo pure noi. È solo che la morte trasfigura tutti in meglio: ci rende sopportabili, persino carini. Lo hanno capito i Cappuccini di Palermo, quando hanno deciso di aprire ai turisti le loro Catacombe. Dario Orphèe e Momò Calascibetta hanno fatto un po’ la stessa cosa: hanno raccontato il sistema dell’arte siciliana, cioè l’insieme delle figure – critici, collezionisti, galleristi, curatori – che si accompagnano agli artisti come un villaggio fantasma e, al contempo, come un cimitero colorato. Il primo, scrittore, ha evocato in termini grotteschi una mostra nata morta. Il secondo invece i morti li ha risuscitati, esaltandoli in loculi 69×69 cm (i numeri conteranno pur qualcosa) dove i “signori dell’arte” sono condannati a ripetere in eterno i medesimi esercizi. 
La rassegna, Cenere, verrà presentata alla Farm di Favara sabato 16 giugno 2018 alle ore18.00 con una lettura di alcuni brani del racconto di Dario Orphée, con lo svelamento dei ritratti di Momò Calascibetta e con una prolusione – ironica come tutto il resto – del curatore Andrea Guastella. 
In considerazione della natura degli spazi, esposti alle intemperie, le opere saranno riprodotte in pannelli di forex e accompagnate da gadget appositamente confezionati. I visitatori interagiranno deponendo fiori finti in corrispondenza delle icone preferite. 
Per leggere integralmente il racconto di Dario, bisognerà attendere la pubblicazione del catalogo, che sarà presentato alla Farm nel corso della mostra. Per ammirare dal vivo i ritratti di Momò l’appuntamento è invece ad Erice, dal 1 al 15 luglio. 
Cenere è infatti una mostra itinerante e abbraccerà tra il 2018 e il 2019 i principali siti artistici della Sicilia.

Le sedi previste sono, a parte Erice e Favara, Gela, Siracusa, Cefalù, Palermo, Termini Imerese, Enna, Catania, Ragusa, Messina e Lipsia, in Germania.

a cura di Andrea Guastella


Informazioni :
Staff Cenere

Love

Giovedì 15 Febbraio 2018

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LOVE

Angelo Barile, Momò Calascibetta, Lorenzo Ciulla, Roberto Collodoro, Demetrio Di Grado, Max Ferrigno, Corrado Inturri, Alfonso Siracusa Orlando, Miriam Pace, Francesco Paolicchi, Fortunato Pepe, Attilio Scimone, Massimo Sirelli, Alice Valenti e Gaetano Vella.

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Sono questi i quindici artisti della mostra ‘Love’, la collettiva d’arte contemporanea che verrà allestita nello spazio espositivo del Civico 111, a Gela. Protagonista sarà l’amore, quello della carne, quello per la propria terra d’origine, per la natura o per un’immagine e un concetto. Un sentimento dai mille volti che soltanto l’arte, dalla pittura alla fotografia, riesce a esprimere pienamente. L’inaugurazione sarà il prossimo 16 febbraio a Gela, in via Senatore Damaggio n.111, alle 19:30.

La mostra, curata da Danilo Mendola e allestita dal team del Civico 111, sarà introdotta dal critico d’arte Dario Orphèe La Mendola.


POGA POGA (una metropoli che balla)

Mercoledì 24 Gennaio 2018

POGA POGA

(Una metropoli che balla)



450.jpgGurubù Contemporary Art Roma in collaborazione con MIMU presenta: Maestri Internazionali del Libro d’Arte in una grade rassegna evento sul Libro Scultura.
POGA POGA
(Una metropoli che balla)

 Omaggio a Joey Ramon

-Libro d’artista di Momò Calascibetta-2017





Il Soundriver Recording studio di Roma, sarà incontro e registratore di queste anime perse, sparse, lucide, dentro ad un inconscio senso di liberazione verso tutto quello che gira in orario. Il fiume porta, nasconde e trascina, come il sangue nelle vene, come una barca appoggiata sul mare, come le scarpe rotte di un bambino che spingono uno skate pieno di emozioni.

Siamo gatti neri, dentro inutili pensieri…
Patrizio Maria
24 gennaio 2018
Inaugurazione 24/01/2018 ore 16.30
Con Willi De Punk e noti personaggi del mondo dello spettacolo.

I libri scultura del POGA POGA (una metropoli che balla) saranno messi in mostra in diverse città italiane e le opere degli Artisti saranno esposte a rotazione.

Ingresso: su invito e prenotazione
Soundriver Recording
Via Pellegrino Matteucci, 15
00154 Roma RM Italia
Tel. +393932401054
gurubu@mail.com
Curatori: Patrizio Maria, Gabi Minedi, Joe Gabriel Walsh
Collaboratore: Francesco Marino
Relatore e Critico: Patrizio Maria

Patrocini: Comune di Roma, Regione Lazio.

Si ringrazia il Maestro Francesco Marino per aver messo lo spazio del Soundriver Recording a disposizione dell’Arte e degli Artisti.

Artisti: Lorenza Angenica, Andreina Argiolas, Calogero Barba, Rodia Bayginot, Luisa Bergamini, Tomaso Binga, Giovanni Bonanno, Anna Boschi, Cristina Braido, Rossana Bucci, Alfonso Caccavale, Momò Calascibetta, Angela Caporaso, Lamberto Caravita, Marisa Casaburi, Patrizia Cerella, Alberto Casiraghy, Monica Ciabattini, Bruno Chiarlone Debenedetti, Ryosuke Cohen, Enzo Correnti, Carmela Corsitto, Eleonora Cumer, Jakob de Chirico, Paska Deb, Eric Demelis whit Gaspard Pitiot and Margaux Salmi, Bruno Donzelli, Paolo D’Orazio, Cinzia Farina, Gretel Fehr, Luc Fierens, Aurelio Fort, Tom Gal, Ivo Galassi, Delio Gennai, Gilbert & George, Lillo Giuliana, Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma, Thierry Lambert, Ettore Le Donne, Alfonso Lentini, Hugues Leroy, Adrian Lis, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Pascal Marcel, Patrizio Maria, Loulette Michel, Virginia Milici, Gabi Minedi, Bruno Munari, Carlo Oberti, Franco Panella, Alexey Parygin, Enzo Patti, Giancarlo Pavanello, Natale Platania, Michele Principato Trosso, Pino Procopio, Mauro Rea, Ina Ripari, Martine Rives, Gianni Romeo, Antonio Sassu, Anna Maria Scocozza, Dana Sikorska, Fulgor Silvi, Gruppo Sinestetico, Lucia Spagnuolo, Dominique Spiessert, Giovanni e Renata Strada, Stefano Turrini, Giangrazio Verna, Giovanna Vinciguerra.
POGA POGA (una metropoli che balla) 

Hey ho, let’s go, ci vuole la ribellione!
Un mantra, un legame, una ferita condivisa, le cicatrici come case rotte, spazzatura che offende la superficialità intellettuale dettata da una moda vuota e corrotta. La spilla che lega, punge, disinfetta e mantiene i pezzi del cuore dato in pasto alla vita. La voglia di ballare, come una tribù spray, veloce e rivoluzionaria. Il mosh, equilibri diversi per una gabbia fatta di cielo e cantine. Ehi, devi muoverti amico, ho degli insetti dentro le scarpe, devo muovermi con il sapore di chi vuole festeggiare il passato che diventa futuro. Bombe colorate di igiene mentale, una sala d’attesa snervante fatta di cuoio e pelle, chiodi, in una vecchia stazione ferroviaria mentre urinavo su un cartello politico ho visto I Ramones, pettinati dal vento e sconvolti dalla normalità. I bambini succhiano la mandorla amara, rara, il neon di un lurido pub dove la birra non vale che un bacio. La schiuma è bianca come il mare inquinato dai critici crociati persi tra le penne brillanti. Mamma sono un figlio di punk, di fuoco e tarocchi, mentre la notte toccava le tette alla luna. Poga, poga, muovi il culo e balla, mentre il no rivoluzionario delle ginocchia rimane in piedi su un triangolo sicuro. Il supermarket ed il latte scaduto, se.duto mi lecco le dita di una vita sporca mangiata due volte. Mi vesto di rosa e mi tingo i capelli di blu, mentre calpesto con punte di ferro le foglie cadute dagli occhi. Calpesto ascoltando in silenzio il rumore di questa città, collego la spina in un foro dentro al cemento e sento ferite, sento il tormento di una società fatta di ferro e bulloni messi per caso, nessuna garanzia e con grandi garze fascio e stringo le dita su un’altra bugia. Salvarsi dagli sconti invernali, dai pupazzi che solo la neve può darci, la cassiera che balla, il barbiere con lamette martella la stessa malata canzone, la guerra a colori è iniziata. La guerra dei no dormiva su un’altra serranda abbassata. La spilla mi cuce i ricordi e getta colori sul muro, le scritte e riviste strappate che stanno in un posto sicuro, lontano dal cuore, lontano da tutto, vicino nel mondo, ficcato in quel posto. Poga, poga, suona, rompi ed urla, la metropoli che balla.
Artisti uniti da una spilla, da una punta, da una macchia che si perde nelle vene di un varietà avariato, visto da tanti punti di vista, visto e percosso come un fiore strappato, un tatuaggio, un piercing, un morso, che guarisce un mondo malato. 
Il Soundriver Recording studio di Roma, sarà incontro e registratore di queste anime perse, sparse, lucide, dentro ad un inconscio senso di liberazione verso tutto quello che gira in orario. Il fiume porta, nasconde e trascina, come il sangue nelle vene, come una barca appoggiata sul mare, come le scarpe rotte di un bambino che spingono uno skate pieno di emozioni.
Siamo gatti neri, dentro inutili pensieri…
Patrizio Maria

Hey ho, let’ s go, il faut la rébellion! 
Un mantra, un lien, une blessure partagée, des cicatrices comme des maisons cassées, des ordures qui offense la superficialité intellectuelle dictée par une mode vide et corrompue. La broche qui ligue, pique, désinfecte et conserve les morceaux du coeur donné en repas à la vie. L’envie de danser, comme une tribu de spray, qrapide et révolutionnaire. Le mosh, des équilibres différents pour une cage faite de ciel et de sous-sols. Hey, tu dois bouger, mec, j’ai des insectes dans mes chaussures, je dois me déplacer avec le goût de ceux qui veulent célébrer le passé qui devient futur. Des bombes colorées d’hygiène mentale, une salle d’attente ennerve faite de cuir et de peau, des clous, dans une vieille station de chemin de fer tout en pissais sur un panneau politique j’ai vu les ramones, peignés par le vent et choqués par la normalité. Les enfants sucent l’amande amère, rare, le néon d’un pub pourri où la bière ne vaut qu’un baiser. La mousse est blanche comme la mer polluée par les critiques croisés perdus entre les stylos brillants. Maman, je suis un fils de punk, de feu et de tarot, alors que la nuit touchait ses seins à la lune. Poga, poga, bouge ton cul et danse, tandis que le non révolutionnaire des genoux reste debout sur un triangle sûr. Le supermarché et le lait périmé, assis, je me lèche les doigts d’une vie sale mangée deux fois. Je m’habille en rose et me teins les cheveux de bleu pendant que j’écrase les feuilles de fer les feuilles tombées des yeux. Je marche en écoutant en silence le bruit de cette ville, je branche la prise dans un trou dans le béton et j’entends des blessures, j’entends le tourment d’une société faite de fer et boulons mis par hasard, pas de garantie et avec de grandes gazes faisceau et je serre les doigts sur encore un mensonge. Sauver des d’hiver, des marionnettes que seule la neige peut nous donner, la caissière qui danse, le barbier avec des lames de rasoir martèle la même chanson malade, la guerre en couleurs a commencé. La guerre des non dormait sur un autre rideau. La broche me fait mes souvenirs et jette des couleurs sur le mur, les écrites et les magazines arrachées qui sont dans un endroit sûr, loin du coeur, loin de tout, près du monde, mis dans cet endroit. Poga, poga, sonne, casse et crie, la métropole qui danse.
Artistes unis par une broche, d’une pointe, d’une tache qui se perd dans les veines d’une variété avarié, vu par de nombreux points de vue, vu et battu comme une fleur déchirée, un tatouage, un piercing, une morsure, qui guérit un monde malade. 
Le studio d’enregistrement Soundriver à Rome sera la réunion et l’enregistreur de ces âmes perdues, dispersées, brillantes, dans un sens inconscient de libération vers tout ce qui court à l’heure. La rivière apporte, se cache et traîne comme du sang dans les veines, comme une barque appuyée sur la mer, comme les souliers cassés d’un enfant poussant un patin plein d’émotions.
Nous sommes des chats noirs, dans des pensées inutiles…

Patrick Maria