Archivio di Aprile 2010

Il volo dei desideri

Mercoledì 21 Aprile 2010
Il volo dei desideri. Blowin’ in the wind

                                   di                                
                               Maria Bruni                           

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 installazione sonora con fotografie, 2010
 “blowin’ in the wind”, 2006, 6 fotografie a colori cm 50 x 70

    elaborazione dell’installazione sonora a cura di Andrea Costa
     voce di
Gian Luca Favetto

  nell’ambito del progetto 
“Sottopasso. Arte in volo”

 
a cura di Olga Gambari e Massimo Fiumanò
da maggio 2009 a settembre 2010
sede: binario 1, stazione ferroviaria di Domodossola

 

Nella Stazione Ferroviaria Vigezzina di Domodossola, che collega due culture, due confini, tra la Svizzera e l’Italia, passano ogni anno due milioni di persone.

 
L’associazione Ingremiomatris ha scelto una postazione nel cuore di questa stazione, per aprire una galleria fuori dal comune. Una storica carrozza degli inizi del ‘900, dagli elegantissimi e spartani interni in ciliegio, recentemente restaurata e tenuta come un’opera d’arte in sé, ferma sul Binario 1, diventa spazio d’arte dove per 17 mesi sfileranno artisti e opere. 

Osserveranno la gente e proveranno a dialogare, a far fermare qualcuno, a raccontare comunque le loro storie. Useranno il linguaggio visivo, quello del colore, delle emozioni, delle forme, del movimento.

 
Se le gallerie di tutto il mondo lamentano che ormai, dopo la serata dell’inaugurazione, nessuno passa più, quale migliore possibilità di avere un pubblico continuo, ricco, quotidiano, affezionato? La carrozza, ferma sul suo binario, diventerà una galleria a statuto speciale, un esemplare unico. Dai sei grandi finestrini illuminati e orientati verso il marciapiede, le opere saranno visibili dall’esterno, osservabili solo da fuori, da chi passa lì vicino.
Il corpo del vagone sarà chiuso, un luogo a sé un po’ magico. Una galleria come una vetrina, che si protende per cercare il contatto, l’incontro tra opera e spettatore, lo scambio e il contatto tra arte e pubblico.
Una creatività multiforme che abiterà la stazione di Domodossola fino a settembre 2010, con un susseguirsi di mostre, tra personali e collettive, che spazieranno dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla videoinstallazione.
La carrozza sarà insomma un piccolo laboratorio in ebollizione, che andrà a cercarsi il suo pubblico sottoterra, partendo dal sottopasso di una stazione per uscire nel mondo.
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L’installazione  sonora site specific “Il volo dei desideri. Blowin’ in the wind”, che Maria Bruni presenta a Domodossola, è un lavoro che arriva da lontano, che continua a vivere, e mutare. Da qualche anno l’artista torinese si interroga sulla dimensione del desiderio, su ciò che essa implica nella condizione esistenziale. Desiderare è l’essenza stessa della vita, quel progettare fatto di razionalità e istinto, inevitabile e spontaneo, attraverso cui ognuno di noi dà senso alle sue giornate e guarda al futuro.
Senza desideri si è materia inorganica.
Maria Bruni è partita dalla simbologia legata all’atto del desiderare, dai soffioni, un insieme di lanuggine bianca in cui si trasformano i fiori gialli dei tarassaci. In quei palloncini pelosi, che si disperdono nel vento dissolti in mille semi volatili, si incarna romanticamente una Natura divina e materna, a cui si affidano le proprie speranze. Dieci persone hanno soffiato sulle fioriture secche davanti al suo obbiettivo, come a sigillare un patto, un impegno, nel momento in cui esprimevano il proprio desiderio. Sono immagini poetiche ed evanescenti, macro che dissolvono la materialità della visione reale per farne emergere l’essenza più intima e spirituale. Sette si sono avverati, sette su dieci della serie “Blowin’ in the wind”, come si intitola il lavoro completo, di cui a Domodossola è presente un segmento.
La carrozza al binario diventa un’ideale serra, una scatola magica che galleggia fuori dal tempo e dallo spazio, contenendo preziosi segreti desideranti, come ex voto. Ognuno in sé è un volo, a occhi chiusi e cuore aperto, che segue le traiettorie aeree dei frutti secchi in cui si metamorfizza il Taraxacum officinale, chiamato anche con altri mille appellativi comuni, da piscialletto a cicoria matta, a dente di leone. Nell’installazione i tanti nomi del tarassaco volano nell’aria attorno alla carrozza, portati da una voce diffusa, che sembra nominare un’umanità silente, un individuo dietro a ciascuno, una prato fiorito che è il mondo. Pieno di desideri.



Olga Gambari

 
Tutta la rassegna è idealmente ispirata alll’idea stessa di volo, di partenza, di nomadismo concettuale. Il volo è una perfetta metafora dell’esperienza artistica. Voli che si compiono in ogni opera, sperimentazioni che partono da terreni conosciuti per esplorare altri mondi e altri cieli. Ogni tensione artistica è così, un volo, che porta l’artista stesso ma anche il pubblico, nel momento del contatto. L’arte è un insieme di tentativi, esperienze, approcci a tentare il salto, comunque, verso qualcosa.

Nelle mostre che si susseguiranno la figura di Geo Chavez è un’eco, una texture che tiene insieme e su cui si sviluppa, come un orizzonte, la struttura del progetto. Chavez sarà una sorta di compagno di volo.
Geo Chàvez, aviatore di origini peruviane che per primo trasvolò le Alpi nel 1910 perdendo la vita, a soli 27 anni, morì in un tragico incidente proprio a Domodossola.        
Il 27 settembre 2010, la città celebrerà, infatti, il centenario della morte di questo personaggio che incantò e commosse il mondo sacrificandosi per il suo sogno.

 

Un comitato scientifico composto da Olga Gambari e Max Fiumanò sceglierà artisti e lavori, con un’operazione dal sapore avanguardistico e situazionista che connota da sempre lo spirito dell’Ingremiomatris.
Alla fine tutta l’operazione sarà documentata da un catalogo, una sorta di diario di bordo di un lungo viaggio d’arte compiuto a bordo di un treno.



Titolo:                                         Il volo dei desideri. Blowin’ in the wind

Autore                                        Maria bruni                                    

 
Inaugurazione:                       venerdì 23 aprile 2010 ore 18.30
a cura di                                 Olga Gambari
Sede:                                      Binario 1 Stazione ferroviaria vigezzina, piazza
                                               Matteotti,  Domodossola
Date:                                      23 aprile 2010 – luglio 2010
Orari:                                      tutti i giorni dalle 5:00 alle 21:00

Info:                                        www.ingremiomatris.com
                                              
info@ingremiomatris.com
                                                tel.:3357357840

TERRA OMNIA

Lunedì 19 Aprile 2010

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TERRA OMNIA. Quanto costerà ai palermitani?

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Un’intera pagina pubblicitaria sui quotidiani, con due sole parole al centro, TERRA OMNIA ed i simboli di Kals’Art e Festino di Santa Rosalia, firmata Comune di Palermo e mi sono detto: ci risiamo.

Anche se nulla è comprensibile riguardo al progetto, si avvertono già le presenze di eminenze grigie pronte a masticare denaro pubblico. Non solo quest’amministrazione ha mortificato Palermo deprivandola di cultura, ma progetta ed organizza eventi futuri a porte chiuse guardandosi bene dal coinvolgere operatori, maestranze, associazioni e artisti locali.

E mentre in Consiglio Comunale l’ormai ex maggioranza Pdl ingolfa i lavori d’aula per non affrontare i problemi dentro i quali Palermo sta affondando, Cammarata sembra pronto ad agire nell’ombra per sperperare il denaro dei palermitani.

Così stamattina ho presentato un’interrogazione al Sindaco che è obbligato a rispondere entro 30 giorni, e tra i quesiti:

  • Chi ha acquistato la pagina pubblicitaria sui quotidiani relativa all’annuncio del progetto Omnia Terra, con quali fondi e quanto è costata.
  • In cosa consiste il progetto Terra Omnia e con quali fondi si pensa di finanziarlo. Che ruolo ricopre o ricoprirà il Sig. Philippe Daverio.
  • Che costi si prevedono per la potenziale realizzazione di tale progetto (compreso il compenso dell’esperto, da indicare nel dettaglio) e che utili/entrate si prevede di ottenere .
  • Se sono state considerate e valutate altre differenti proposte di riattivazione culturale della città provenienti dalla città stessa nella persona dei suoi operatori culturali ed esperti culturali.
  • Quali sono i risultati in termini sia economici che di risonanza previsti dalla potenziale realizzazione del progetto Omnia Terra.
  • Se le maestranze impegnate nella realizzazione del progetto siano locali.
  • Se è prevista la collaborazione e/o cooperazione all’interno del progetto di maestranze ed operatori culturali, e artisti locali.
  • Chi è il referente artistico esperto o la commissione di esperti di settore in seno all’amministrazione che valuta i progetti artistici, compreso questo.
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