Archivio di Maggio 2008

Una mostra da vedere e ascoltare in silenzio

Giovedì 29 Maggio 2008

Giovanna Dal Magro
mostra fotografica
ph.

Francisco Copello
a cura Rossana Veronesi e Luciano Inga-Pin

 TUFANOSTUDIOVENTICINQUE
Viale Col di Lana 14- 20143 Milano

29 maggio-30 giugno 2008

tufanostudio25@alice.it

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Le opere fotografiche di Giovanna Dal Magro su Francisco Copello vengono esposte per la prima volta, dopo trent’anni di letargo, nello  spazio TUFANOSTUDIOVENTICINQUE . Sono le foto nate da un esclusivo ed intenso rapporto di amicizia, dal 1975, tra Giovanna dal Magro e Francisco Copello durato ininterrottamente dieci anni, il periodo in cui l’artista cileno si stabilì a Milano. Del periodo trascorso da Francisco in America è rimasta  la corrispondenza inviata costantemente a Giovanna.

In preda alla solita distrazione che mi caratterizza, sono arrivato all’inaugurazione della mostra fotografica di Giovanna Dal Magro con un giorno di anticipo. Ma, cosa che non mi succede quasi mai, ho avuto modo di osservare con estrema tranquillità  quelle immagini per assaporarne il percorso creativo. Si dice che "la prima impressione è quella che conta"; infatti credo di essermi inoltrato in un racconto lirico  di movimenti, di sguardi, di sessualità e sensualità pervasa di gioia ma anche di sofferenza, in un  racconto dove l’ esaltazione di una dimensione soggettiva e intimistica della performance diventa linguaggio artistico autonomo di una  fenomenologia estetica. E’ la riappropriazione del corpo con l’esibizione della nevrosi, della dimensione aggressiva ed egocentrica, masochistica e sacrificale, ma anche il bisogno di liberazione degli istinti repressi; corpo ibridato e amplificato, trafitto, come piagato da nuovi virus, sessualizzato ma mai antiestetico o repellente. Poesia tra l ‘estro creativo di un  performer  combinato alla  grande  esperienza di un’autentica fotografa d’arte all’insegna dell’amicizia di due grandi personalità.

di Momò Calascibetta

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GIOVANNA DAL MAGRO

Giovanna Dal Magro è nata a Milano dove risiede ed opera.
Nel 1973 espone per la prima volta a Belgrado, con una mostra personale di critica politica.
Seguono le mostre che si espletano con le azioni d’ avanguardia, in coppia con Rossana Veronesi nella storica galleria  Diagramma a Milano, nel Palazzo dei Diamanti a Ferrara, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, presso la Galleria Cesare Manzo di Pescara, al Gran Palais di Parigi e nelle molteplici gallerie dislocate in Italia e all’estero.
Inoltre, sperimentando sempre più la fotografia, instaura un forte connubio con i più importanti artisti della Body Art, dell’azione mimetica, delle performances  quale: Urs Luthi, Marina Abramovic, Philips Glass Ensemble, Salvatore Noja ( 1974-1975 ) , Bob Wuilson Plessi e kubish (1976); Marina Abramovic e Ulay, Armando Barocco, Nitsch, John Cage, Meredith Monk, Wiston Tong, Francisco Copello ( dal 1976 al 1980 ) ecc…
Ha ritratto personaggi celebri dell’arte, del teatro, della musica. Ha viaggiato in tutto il mondo cogliendone l’essenza con sguardo acuto e originale.
Pubblica servizi di viaggio, cultura, interni, architettura su circa 50 testate italiane e una trentina di testate straniere.
Nell’insieme, l’opera di Giovanna Dal Magro è espressa in circa 35 mostre personali e 29 collettive; in 33 libri ( 8 monografici ); l’ultimo dei quali, presentato a Milano lo scorso dicembre, è titolato" Profondo Umano"
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FRANCISCO COPELLO

Francisco Copello es un artista con un abanico muy amplio de investigaciones y experimentos en diversas formas artísticas: grabado, técnicas mixtas, collages, happennings, body-art, instalaciones, etc. Bebiendo de todas las fuentes vanguardistas, el artista desplaza al máximo los límites impuestos al arte.
Así por ejemplo, invita a reconocidos fotógrafos y videístas a que registren sus perfomances, hace esculturas en colaboración con otros creadores, utiliza su propio cuerpo como soporte o cita a conocidos artistas en sus obras, como a su amigo Warhol, con lo que no sólo rompe el esquema del artista como autor único, sino que libera su propia figura al no encasillarse exclusivamente en un solo compartimiento de las artes visuales.
En su producción gráfica, Copello presenta gran interés por el manejo del material, realizando fotografías, collages y grabados, concisos y sintéticos; sin embargo, estas producciones mantienen la condición de no ser definitivas: están abiertas a constantes intervenciones que el artista realiza con el paso del tiempo.
En el campo de la perfomance, área donde tiene mayor reconocimiento, Copello plantea asuntos netamente estéticos, como por ejemplo, el hecho de que la presentación de una puesta en escena experimental pase, por medio de la imagen fotográfica, a ser representación.
Estas acciones gestuales funcionan como registros autobiográficos, como memoria ejercida a través del cuerpo, la que incluye desde lo Más lúdico y humorístico, hasta lo Más doloroso, macabro e íntimo de su propia historia.

Mostra: Francisco Copello ph. Giovanna Dal Magro
Ufficio stampa
rosanna.veronesi@virgilio.it

Comiso Park

Martedì 27 Maggio 2008

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……Un’allarmante “ favola “ che qualcuno vorrebbe raccontarci, senza però scoprirci il finale: una favola atrocemente iridescente, UNA FOLLIA SULL’ORLO DEL DISATRO, un carnevale sull’orlo della catastrofe……

Mario de Micheli

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Fondazione Corrente 1984 - Milano
a cura di Mario De Micheli


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Momò Calascibetta - Comiso Park - cm.200 x 300 - acrilico 1984

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Momò Calascibetta - Comiso Los Angeles - cm.50 x 70 - acrilico 1984

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Momò Calascibetta - Evviva la libertà - cm.50 x 70 - disegno 1984

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Momò Calascibetta - Reserved for patriots - cm. 50 x 70 - disegno 1984

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Momò Calascibetta - Tigre meccanica - cm. 50 x 70 - disegno 1984

Non è rimasto nessuno a protestare

Martedì 27 Maggio 2008

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento,
perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto,
perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato,
perchè mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente
perchè non ero comunista.
 

Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a
protestare."

Bertold Brecht

Wim Wenders-Cannes 2008

Lunedì 12 Maggio 2008

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Il Festival di Cannes è una delle più importanti manifestazioni cinematografiche nel mondo, con oltre 4.000 giornalisti tra i 30.000 accreditati che rappresentano l’insieme delle professioni del cinema.

Venti i film in gara, due quelli italiani, tre i francesi e due grandi registi, uno americano e uno tedesco, che con ogni probabilità si
contenderanno la Palma d’Oro del 61esimo Festival di Cannes: Clint Eastwood con "Changeling" e Wim Wenders con "Palermo Shooting".I film in gara sulla Croisette dal 14 al 21 maggio provengono da Belgio, Turchia, Francia, Argentina, Brasile, Stati Uniti e Italia.

Il Festival riflette la doppia natura del cinema: arte e industria e favorisce le scoperte artistiche oltre che gli incontri professionali; inoltre cerca di sostenere la creatività cinematografica nel mondo: vent’anni dopo aver creato la Camera d’Or, il premio attribuito alla miglior opera prima da qualsiasi parte del mondo sia giunta, nel 1998 viene fondata anche la Cinéfondation, per accompagnare i giovani cineasti nelle diverse tappe del loro percorso creativo, dal progetto alla realizzazione dei loro film.
Il ruolo del Festival si è anche arricchito tenendo il passo col cambiamento dei tempi e l’evoluzione del cinema: selezionare e promuovere film e artisti, accogliere i professionisti, mettere in opera delle nuove dinamiche per sostenere la creazione: in una parola, servire il cinema in tutte le sue dimensioni.


54 lungometraggi rappresentano 31 paesi di diverse produzioni (20 film in Concorso, 19 film per Un Certain Regard).
53 prime mondiali
9 film di esordienti
8 registi per la prima volta selezionati in  Concorso
26 cortometraggi (9 in Concorso, 17 per la Cinéfondation), in rappresentanza di 18 paesi

mm                                                                                                          

Cannes 2008

Wim Wenders

guida il contingente tedesco 

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Wenders esplora Palermo evitando i cliché mafiosi e mostrando una città complessa e appassionante.

A 62 anni, il regista tedesco Wim Wenders si appresta a concorrere per la nona volta al Festival di Cannes con The Palermo Shooting. Il regista è tra i preferiti della Croisette, dove ha già vinto la Palma d’oro nel 1984 con Paris, Texas (vincitore anche del Premio FIPRESCI e del Premio della giuria ecumenica), un altro FIPRESCI e la Palma del miglior regista nel 1987 con Il cielo sopra Berlino, e il Gran Premio della giuria nel 1993 con Faraway, So Close!. L’ultimo film che ha presentato sulla Croisette è stato Non bussare alla mia porta (2005).

LA STORIA

Tornano nella pellicola alcuni dei temi più cari a Wenders: il viaggio come ricerca, l’inquietudine, la scoperta del ‘diverso’. Il nuovo film ci racconterà delle inquietudini di Andreas Frege, un berlinese di mezza età, che ad un certo punto della sua vita si trova a fare i conti con una crisi esistenziale e con la necessità di dare un taglio netto al proprio passato. Da quì comincia a meditare un viaggio radicale, un cambiamento senza mezze misure che lo porterà a Palermo dove giocoforza consumerà le tappe di una vera e propria rigenerazione attraverso la conoscenza di una giovane donna, Maria, destinata a divenire la sua musa amorosa;  inizierà allora  uno stile di vita completamente diverso, una scala di valori rivoluzionata nei principi e nelle priorità che fino a quel momento lo avevano guidato nelle sue scelte.

Particolare risalto, come in tutti i film di Wenders, sarà dato alla musica. Elementi imprescindibili della sceneggiatura saranno infatti le presenze di musicisti come Lou Reed, Patti Smith, Giovanni Sollima e la struggente voce di  Enza Lauricella ritenuta l’unica   testimone della tradizione del  canto arcaico dell’isola che con Rosa Balistreri e Ciccio Busacca fa parte del gruppo storico.

A traghettare il nostro autore alla ricerca dei suoi personaggi, sulla strada che da Düsseldorf lo (ri)condurrà in Sicilia, sarà come Caronte il suo eletto direttore della fotografia Franz Lustig (complice già sperimentato per i recenti “Non bussare alla mia porta” e “La terra dell’abbondanza”) e come Virgilio un non ancora indicato scrittore col compito di curare i dialoghi del film.
Forse Wenders pensa la nostra città come un crocevia di tensioni liberatorie, come lo scheletro di un animale mitologico che, una volta andato in pezzi, si possa poi ricostruire a nostro piacimento. Siamo sicuri che per la sua storia morale, egli userà tutta la grazia, maturata con graduata consapevolezza, dell’autore intenzionato a riscoprire luoghi e persone con lo sguardo incontaminato del bambino che si ostina ed essere tale. A dispetto della sua vocazione apocalittica, l’autore de “I fratelli Skladanowsky” (magnifico film sulle origini dei film), ci restituirà la vocazione cinematografica di Palermo, il suo consegnarsi docile persino all’implacabile divenire del degrado… Ma perché fare tante previsioni e congetture? La “Palermo Story” che vedremo e godremo sarà prima di tutto un film imprevedibilmente spiazzante. E, ci auguriamo, sarà l’occasione di sognare ad occhi aperti il cielo sopra di noi e la terra sotto i nostri piedi, la Palermo che vorrebbe essere e non è, romanticamente visitata dalla concretezza di un cinema purissimo in grado di tradurre in immagini il desiderio del giovane vecchio Wenders che avrebbe voglia di rifare il mondo.


The Palermo Shooting segna il ritorno di Wenders nel suo paese dopo 15 anni; è anche il primo film che gira nella sua città natale, Düsseldorf (le riprese sono cominciate lì lo scorso autunno, per poi trasferirsi in Sicilia). Questa coproduzione tra la società del regista, Neue Road Movies, e l’Italia, racconta la storia di un fotografo di successo (interpretato da Campino, cantante del gruppo punk di Düsseldorf Die Toten Hosen) che decide di lasciare tutto per una nuova vita a Palermo, dove s’innamora perdutamente di una restauratrice, impersonata da Giovanna Mezzogiorno.

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THE PALERMO SHOOTING
titolo internazionale: The Palermo Shooting
titolo originale: The Palermo Shooting
paese: Germania, USA/IT
anno: 2008
genere: fiction
regia: Wim Wenders
durata: 124′
sceneggiatura: Wim Wenders, Norman Ohler

cast: Campino, Dennis Hopper, Lou Reed,
       Giovanna Mezzogiorno, Jana Pallaske, Giovanni Sollima
       Sebastian Blomberg, Udo Samel , Enza Lauricella,

 

fotografia: Franz Lustig
montaggio: Peter Przygodda
scenografia: Peter Przygodda
costumi: Sabina Maglia
musica: Irmin Schmidt
produttore: Wim Wenders, Gian-Piero Ringel
produzione: Neue Road Movies
distributori: Senator Filmverleih , Ocean Films (FR)
rivenditore esteror: HanWay Film


Senator Film distribuirà il film in Germania.


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Sul set di " The Palermo Shooting"

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    Campino                     Wim Wenders                  Campino          
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Wim Wenders ed Enza Lauricella

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           Campino ed Enza Lauricella nello "Spazio Momò"
in via Argenteria
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in piazza San Domenico
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      Alla Vucciria di Palermo nello "Spazio Momò"
     Hella Wenders-Enza Lauricella- Irma Vecchio
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Donata e Wim  Wenders nello "Spazio Momò"

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Campino-spazio Momò

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La delegazione tedesca è molto nutrita quest’anno. In lizza per la Palma d’oro ci sono anche il titolo tedesco-ungherese Delta di Kornél Mundruczó, la coproduzione franco-tedesco-israeliana Waltz With Bashir di Ari Folman, primo lungometraggio documentario di animazione mai realizzato, e Le Silence de Lorna dei fratelli Dardenne, coprodotto con Belgio, Francia e Italia.

La prestigiosa sezione parallela Un Certain Regard accoglie invece la prima di Cloud 9 di Andreas Dresen (Summer in Berlin), le coproduzioni di Pandora Tulpan di Sergei Dvortsevoy e O’Horten del norvegese Bent Hamer.


00151252_b.jpgGiuria dei lungometraggi

Sean PENN, Presidente (Attore, regista, sceneggiatore americano)
Sergio CASTELLITTO (Attore, regista, sceneggiatore italiano)
Natalie PORTMAN (Attrice israelo-americana)
Alfonso CUARON (Regista messicano)
Apichatpong WEERASETHAKUL (Regista tailandese)
Alexandra Maria LARA (Attrice tedesca)
Rachid BOUCHAREB (Regista francese)

Giuria della Cinéfondation e dei cortometraggi
HOU Hsiao Hsien, Presidente (Regista e produttore taiwanese)
Suzanne BIER (Regista danese)
Marina HANDS (Attrice francese)
Olivier ASSAYAS (Regista francese)
Larry KARDISH
(Responsabile del dipartimento cinema del MoMA,americano)


In concorso

Le Silence de Lorna
- Luc et Jean-Pierre Dardenne (BE)
Gomorra - Matteo Garrone (IT)
Il divo - Paolo Sorrentino (IT)
The Palermo Shooting - Wim Wenders (DE)
Delta - Kornél Mundruczó (HU)
Conte de Noël - Arnaud Desplechin (FR)
La frontière de l’aube - Philippe Garrel (FR)
Leonera - Pablo Trapero (AR)
Synecdoche, New York - Charlie Kaufman (US)
Changeling - Clint Eastwood (US)
Adoration - Atom Egoyan (CA)
Three Monkeys - Nuri Bilge Ceylan (TR)
My Magic - Eric Khoo (ID)
Linha de Passe - Walter Salles (BR)
Che - Steven Soderbergh (US)
24 City - Jia Zhangke (CN)
Serbis - Brillante Mendoza (PH)
Waltz With Bashir - Ari Folman (doc - IL)
La mujer sin cabeza - Lucrecia Martel (AR)

Fuori concorso

Vicky Cristina Barcelona - Woody Allen(US -ES)
Indiana Jones et le Royaume du Crâne de Cristal - Steven Spielberg (US)
The Good, the Bad, the Weird - Jee-woon (KR)
Kung Fu Panda - Mark Osborne & John Stevenson (US)

Proiezioni speciali

Sangue pazzo - Marco Tullio Giordana (IT)
The Ashes of Time Redux - Wong Kar Wai (CN)
Roman Polanski: Wanted and Desired - Marina Zenovich (US)
C’est dur d’être aimé par des cons - Daniel Leconte (FR)
Chelsea Hotel - Abel Ferrara
Of Time and the City - Terence Davies (UK)

Proiezioni di Mezzanotte

Maradona - Emir Kusturica
Surveillance - Jennifer Lynch
The Chaser - Hong-Jin Na

Special Jury President’s Screening

The Third Wave - Alison Thompson

La folla

Giovedì 1 Maggio 2008

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MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI

Chi vuole apparire profondo alla folla, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell’acqua! (Friedrich W. Nietzsche)

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Momò Calascibetta - La folla - cm.50 x 35 - acrilico 1978

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Momò Calascibetta - La scala a chiocciola - 50×35 - acrilico 1981

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Momò Calascibetta - La sfilata - cm.50×70 - acrilico 1981