Archivio del 19 Febbraio 2008

La vera fiction di Caravaggio

Martedì 19 Febbraio 2008


CARAVAGGIO GAY?

"LA VERA FICTION E` FARLO DIVENTARE ETERO"

Se quel Michelangelo Merisi avesse davvero dipinto con i pennelli che la fiction gli ha messo in mano dopo averlo debitamente patinato con i denti bianchi alla Durbans e la camminata da bullo milanese, forse, non avremmo quei raffinati e incredibili capolavori che fortunatamente sono giunti fino a noi.
Sui media il problema principale sembra essere la sua presunta eterosessualità, ed è perfettamente coerente con l’atteggiamento da grande fratello che la società ha nei confronti dei personaggi pubblici.
Il grande Caravaggio,con l’amico siciliano che nel 600 dice: "Uè, fottiti cazzone!", e le sue amiche  con il rimmel e la faccia di "Uomini e Donne" con le unghia pulite laccate, e i preti frocioni che parlano come imprenditori milanesi, è il classico sceneggiato con i borotalchi per la libido di un regista specializzato in soap-opere di artisti maledetti" che pensa che la vita privata dell’artista sia forse più interessante delle sue opere, o forse sia opera anche quella.

Del resto gli artisti contemporanei devono apparire, devono esserci, devono dire. Questo forse perché gran parte delle loro opere da sole non dicono niente, non comunicano, non seducono, non affascinano, non ci coinvolgono drammaticamente fra le luci e le ombre, non ci conducono davanti al mistero della vita e del destino, davanti alla ricerca della bellezza, ma soltanto davanti al trend positivo delle loro quotazioni d’asta.

C’è un altro mondo al di là dell’arte fatta di molti zeri, l’arte che vuole parlare a tutti, ed è questa che dobbiamo seguire e scoprire giorno dopo giorno…    

    03boy_fr.jpg caravaggiojpg.jpg    

I gusti sessuali di Caravaggio sono oggetto di antica disputa tra storici dell’arte, ma un giallo sul possibile «outing» televisivo precede la messa in onda della fiction sulla sua vita.
Diretto da Angelo Longoni e realizzato dalla Titania di Ida Di Benedetto insieme a Rai Fiction, il film trasmesso  in prima serata su Raiuno, già nel maggio 2006, sul sito di Gay Tv, si era meritato una filippica al vetriolo.

°°°°
Un pezzo di Giovanni Molaschi riprende l’intervista rilasciata a Vanity Fair dal protagonista, Alessio Boni: «Dopo aver parlato del suo intenso rapporto con la religione, è approdato all’argomento evidentemente da lui considerato scottante e cioè la nota omosessualità di Caravaggio (…). Boni avrebbe avuto la certezza circa l’eterosessualità del più amato pittore della storia direttamente dal Caravaggio, con cui questo periodo l’attore dice di essere in comunicazione». In effetti, in varie occasioni il giovane attore ha raccontato alcune fatali coincidenze biografiche tra lui e Caravaggio; si va dalle origini bergamasche a un comune fratello prete, fino a una conversione avvenuta contemplando La vocazione di San Matteo nella chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma. Questo basta per sancire che «la fiction di regime prodotta dalla televisione di Stato italiana, a quanto pare, ci proporrà un inedito Caravaggio intento a inseguire donzelle». Come cerimonia riparatrice, quindi, la stessa Gay Tv trasmise a più riprese il Caravaggio del regista inglese Derek Jarman, che rendeva giustizia alla gaiezza dell’artista.

Un’accusa etrosessualizzante preventiva, che però viene smentita da Andrea Purgatori, sceneggiatore del Caravaggio Rai: «Non abbiamo nascosto nulla, anzi ho saputo che potrebbero mettere la farfalla rossa per alcune scene piuttosto forti». Dunque non è vero che la Rai abbia «normalizzato» Caravaggio? «Quando si vede lui che veste il suo modello-amante da Bacco si capisce perfettamente che l’atmosfera è quella di un rapporto tra gay. Per di più si vede chiarissimo che il Cardinale del Monte teneva a palazzo una corte di omosessuali». È un Caravaggio bisex? «L’artista ebbe varie amanti ma poi, sicuramente, anche delle storie gay. C’è un’altra scena in cui una di queste prostitute si spoglia davanti a un alto prelato e gli si concede per cercare di salvarlo». Quindi, massima fedeltà alla storia? «Ci siamo solo presi la libertà di azzardare l’ipotesi che abbia subito da ragazzino un abuso sessuale da Simone Peterzano di cui era apprendista».


Ovvio no??? per giustificare l´omosessualità ci si inventa un abuso sessuale.

Non fa una piega !!!

Forse anche Ciccolina si è data alla porno arte perchè violentata dal padre!

Ma per favore !!!!!!!!!!!!!!


E che qualche dio ci salvi dal regime eterosessualizzante della televisione di stato.

Ma a chi vogliono darla a bere!!!
Solo perchè bisogna fare un revisionosmo storico, ed una censura vaticana?!

Non tocchino la storia dell´arte!!!

Gli artisti sono fuori da ogni possibile morale o pregiudizio!

Le opere del  grande CARAVAGGIO parlano per lui… a tutti!!!